Carta dei servizi regolamento Regione Toscana n. 41/r del 2013
Chi siamo
Il nido di infanzia privato “Bon Bon” nasce nel 2008 dall’idea di due giovani ragazze diplomate presso istituto professionale Elsa Morante,con una grande passione e predisposizione nello stare a contatto con i bambini/e. Con la consapevolezza che un’educazione adeguata ed il giusto stimolo determinano uno sviluppo ed una crescita migliore, costruiamo ogni giorno un percorso educativo all’interno del nido che permetterà ai futuri giovani di poter affrontare la vita con i giusti strumenti e nel modo migliore. Il nostro nido intende qualificarsi come risposta concreta ai bisogni della famiglia, tentando di facilitare l’accesso al lavoro dei genitori,offrendo ai bambini un ambiente sereno,stimolante ed attento alle scoperte della vita. In esso non vengono compiute discriminazioni in base al genere, alla razza, alla lingua, alla religione, alle condizioni personali e sociali. Il nido assicura la realizzazione di programmi educativi e l’offerta dei servizi necessari alla cura del bambino/a,favorendo la stretta integrazione con le famiglie relativamente ai processi di crescita, cura, formazione, socializzazione ed educazione dei bambini/e, nella prospettiva del loro benessere psico-fisico e dello sviluppo delle loro potenzialità cognitive, affettive e sociali. Il nido d’infanzia Bon Bon consente alle famiglie di poter affidare i propri figli/e a figure professionali competenti, diverse da quelle parentali, aiutandole e supportandole nella cura e nelle scelte educative. Il nido d’infanzia Bon Bon rappresenta,per i bambini da 12 a 36 mesi, una vera e propria esperienza educativa che si fonda sull’idea di bambino/a inteso come essere dotato di forti potenzialità di sviluppo, titolare di diritti, soggetto che apprende e cresce attraverso la relazione con gli altri. In particolare il nido d’infanzia è un luogo in cui si fa educazione insieme ovvero il sapere delle famiglie incontra le competenze professionali degli educatori. Il progetto educativo si costruisce sulla relazione fra bambini, famiglie, ed educatori.Questa relazione si inserisce in un sistema più ampio, quello del territorio circostante: amministrazioni pubbliche, scuole dell’infanzia, servizi sanitari e sociali sono interlocutori importanti del nido d’infanzia. L’attenzione e la cura al bambino/a permettono anche di prevenire o di intervenire tempestivamente nel caso di condizioni di eventuali difficoltà fisiche, cognitive, relazionali o socio-assistenziali.
PRINCIPI FONDAMENTALI DEL NIDO D’INFANZIA:
La carta dei servizi del nido d’infanzia si basa sui principi indicati da: Carta dei servizi regolamento Regione Toscana n 41/r del 2013. Il nido d’infanzia Bon Bon concepisce il servizio come un sistema di relazioni che coinvolge i tre soggetti protagonisti: Bambini/e, Genitori, ed Educatori. Per questo motivo, sono dati alle famiglie ampie opportunità di partecipazione alla vita del nido attraverso incontri individuali, incontri di gruppo, laboratori…
Ambientamento
Per ambientamento si intende l’andamento attraverso il quale il bambino insieme alla sua famiglia si prepara attraverso le modalità progettate.
L’educatore insieme a i suoi collaboratori progettano l’ambientamento come un percorso che agevola il passaggio dall’ambiente familiare alla dimensione sociale dell’asilo nido in modo tale che possa risultare il più piacevole e graduale sia per il bambino che per i genitori.
Ovviamente sarà calcolato individualmente per ogni esigenza familiare risultando così flessuoso e esclusivo.
Al momento dell’arrivo all’asilo il bambino avrà una educatrice di riferimento che lo seguirà durante questo percorso molto delicato di distacco con la famiglia facendolo sentire accolto, apprezzato, riconosciuto e sostenendolo affettivamente.
Alla base della condivisione educativa ci deve essere un rapporto di fiducia e collaborazione, il suo percorso inizia proprio durante l’ambientamento in quanto l’educatore accoglierà anche la famiglia instaurando così i primi incontri tra nido e famiglia.
L’ambiente di riferimento assume un ruolo importante per il bambino.
Specialmente i primi momenti passati all’asilo sono fondamentali, dato che il bambino ritroverà ogni giorno delle routine che lo faciliteranno a familiarizzare con il nuovo ambiente.
Inoltre sarà presente proprio un gruppo di riferimento per il bambino ovvero quello di cui farà parte,che lo aiuterà al distacco con la famiglia e a instaurare le prime relazioni con i coetanei.
Iscrizione al nido d’infanzia
Le iscrizioni al nido d’infanzia sono aperte tutto l’anno, fino a esaurimento posti.
Al momento dell’iscrizione verrà richiesta una quota non rimborsabile.
Orario apertura
Il nido d’infanzia Bon Bon è aperto dal 1 settembre al 31 luglio .
Durante il periodo natalizio il nido d’infanzia resterà chiuso dal giorno 24/12 al 6/01 compresi.
Il nido d’infanzia durante l’anno scolastico rimarrà chiuso nelle festività nazionali; all’atto dell’iscrizione verrà consegnato il calendario scolastico.
La struttura è aperta dal Lunedì al Venerdì dalle ore 08.00 alle 16.30.
La frequenza dei bambini potrà essere di 3/4/5 giorni la settimana con possibilità di orari personalizzati, compatibilmente con il benessere dei bambini e l’organizzazione del servizio.
Menù
I pasti serviti all’interno della struttura sono in parte di origine biologica.
Sono proposti menù differenti in base alle stagioni, a diete particolari (intolleranze e allergie) o altre necessità.
I nostri piatti rispondono alle esigenze nutritive dei bambini/e che, oltre al pranzo, faranno uno spuntino a base di frutta fresca la mattina ed una merenda al pomeriggio.
La Giornata al nido d’infanzia
Le proposte educative e laboratoriali rivolte ai bambini prevedono l’utilizzo dei materiali di recupero. Nel nostro progetto pedagogico, il riciclo dei materiali ha una forte valenza educativa e si pone come stimolo importante per la creatività, l’esplorazione e la crescita dei piccoli.
Ecco la nostra giornata tipo:
8.00 / 9.30
Accoglienza
Il bambino viene accolto dall’educatrice dopo essere stato preparato dal genitore. Tutti i bambini vengono accolti insieme, indifferentemente dalla loro età.
Accogliere significa andare incontro, ascoltare, tranquillizzare, contenere e verbalizzare l’emozioni.
Nel momento delicato dell’accoglienza, cerchiamo di offrire comprensione e supporto, ovviamente in forme diverse.
E’ impossibile infatti accogliere un bambino senza accogliere i suoi genitori, la sua famiglia e la sua storia.
Il Ruolo del bambino
Ogni giorno il bambino deve cambiare ambiente, tipi di relazioni, ritmi e soprattutto ruoli.
Deve lasciare la propria casa, la propria privacy, il proprio ruolo di protagonista, per andare al nido, con altri adulti, altri compagni, altri ritmi, regole e dinamiche relazionali.
E soprattutto altri ruoli: non più quello di figlio di famiglia, ma quello di membro di una comunità.
Una volta accolto al nido, ogni bambino, con i suoi tempi, si ri-ambienta, gioca, si relaziona con i compagni, si adatta ai ritmi di questo ambiente, per poi ritornare a casa, e ri-adattarsi ad altri ritmi, altri ruoli ed altri rapporti.
Il ruolo del genitore
Ogni giorno il genitore affida il proprio figlio alle educatrici: deve affrontare le proprie ansie, insicurezze, sensi di colpa, spesso acuiti dal comportamento del bambino che esprime il disagio della separazione.
Soprattutto il genitore lavoratore si trova compresso fra vari problemi: la fretta di raggiungere il posto di lavoro, spesso distante, i compiti casalinghi che ha già dovuto affrontare di prima mattina, l’ansia per il benessere del bambino, la tristezza di doverlo lasciare, la gelosia inconfessata per chi lo curerà e potrà vedere i suoi mille progressi giornalieri, il senso di colpa che a volte lo fa dubitare sulla scelta del nido.
Tutto questo può tradursi in apparente distacco o desiderio di accorciare i tempi di separazione oppure di prolungamento dei saluti, in un tornare continuamente indietro per un ultimo bacio e mille raccomandazioni fino al punto di indurre il pianto del bambino inconsciamente cercato come conferma di amore.
Il ruolo dell’educatrice
Per l accoglienza mattutina, la saletta viene appositamente preparata per favorire un dolce “risveglio”: nell’angolo morbido vengono disposte coperte, cuscini e un cestino contenente libricini in stoffa, qualche peluche in ciniglia e palline morbide. Tutto ciò è sempre accompagnato da musica classica in sottofondo.
Le educatrici accolgono i bambini, ma sono anche sempre disponibili a soffermarsi a parlare con i genitori, sia per accogliere eventuali comunicazioni sia per scambiare quattro chiacchiere e augurare buona giornata.
Le “modalità” di accogliere fisicamente i bambini variano da bambino a bambino, possono cambiare a seconda della giornata e in base a ciò che il genitore può dirci sulle dinamiche del risveglio o della notte trascorsa. Pertanto è fondamentale, da parte dell’educatrice, intuire, se non esplicitato dal genitore, il modo più adeguato per accogliere il piccolo che viene allontanato dalle braccia del genitore.
Fa parte del nostro stile accogliere ogni bambino prendendolo in braccio, a meno che il genitore non richieda diversamente, o che il bambino non entri da solo in saletta correndo verso di noi.
In ogni caso ogni bambino viene salutato in modo affettuoso, scambiando sempre due parole, anche con quelli che non parlano ancora, qualche bacio, un po’ di coccole, e poi il bambino può scegliere se rimanere ancora in braccio a coccolarsi oppure è pronto ad andare a giocare.
E’ molto importante, sia nel periodo dell’inserimento che per i bambini già ambientati, che i genitori si ricordino sempre di portare in asilo l’oggetto transizionale (se esiste) per facilitare sia il momento del distacco dal genitore sia per l’eventuale momento della nanna o qualche attacco di nostalgia improvvisa.
Alle 9.30, terminate le entrate, le educatrici insieme ai bambini raccolgono tutti i giochi, che vengono separati e disposti nelle diverse ceste per condurre i bimbi verso i primi “compiti” della giornata.
Una volta riordinata la saletta, tutti i bambini vengono invitati a sedersi sul materasso per iniziare l’attività di ascolto di musica prevalentemente classica e attività canora. Questo è un momento magico per tutti ed è uno splendido modo per iniziare la giornata.
Un’educatrice rimane in piedi a “dirigere” i brani mettendo in atto movimenti ritmati di braccia e corpo.
Una volta iniziato il brano, i bambini sono liberi di alzarsi ed esprimersi ballando, imitando i gesti dell’educatrice, facendo piccoli girotondi, battendo le mani e i piedi, o semplicemente rimangono seduti a “caricarsi” della magica energia che solo la musica è in grado di dare.
Ci siamo accorte che anche nel delicato momento degli inserimenti, la musica classica riesce facilmente a dare sollievo e a catturare l’attenzione dei nuovi piccoli.
9.30 / 10.00
Merenda
Per il momento della merenda, ci si sposta nella sala da pranzo che è attigua alla saletta dell’accoglienza.
Come per ogni spostamento da una stanza all’altra, si canta sempre la stessa canzoncina (“La danza del serpente”). (Questa abitudine è stata ideata anche per poterla usare nel caso di un’emergenza)
I bambini vengono invitati ad accomodarsi al tavolo, insieme alle proprie educatrici. Le merende consumate sono fornite dal Nido.
L’ educatrici e il bambino/a durante il momento del pranzo Come tutti gli altri momenti di cura, anche quello della somministrazione della merenda e del pranzo godono nel nostro nido d’infanzia particolare cura e dedizione.
Nessun bambino viene mai obbligato o sforzato a mangiare o a finire tutto ciò che gli si propone.
Nel caso dei bambini più pigri, l’educatrice offre il proprio aiuto per imboccarlo, ma se ciò non viene gradito non lo si obbliga a mangiare a tutti i costi. In questo caso i genitori vengono informati al fine di poter far recuperare a casa.
E’ fondamentale rispettare i tempi del bambino, ovviamente nei limiti del buon senso.
Ai più piccoli è permesso mangiare con le mani in quanto manipolando il cibo possono scoprire, anche attraverso altri sensi, le proprietà di ciò che metteranno in bocca. Al fine di permettere ai più “lenti” di terminare la merenda, si rimane ancora qualche minuto seduti cantando e mimando alcune canzoncine.
Questo è un momento di grande allegria e gioia che permette quotidianamente ai bambini di ascoltare varie canzoncine che ben presto memorizzeranno.
9.40 / 11.30
Attività di gruppo Quotidianamente gli spazi del nido vengono appositamente predisposti per permettere a tutti i bambini di poter scegliere liberamente con cosa, dove, con chi e come giocare. Gli spazi sono comunicanti ed in ogni stanza è sempre presente un’educatrice. Sono momenti di gioco pensati e preparati dalle educatrici secondo alcuni criteri:
- varietà: durante l’anno vengono proposti materiali, giochi e proposte diversificate
- congruenza all’età e progressione: i materiali e le attività offerte seguono una logica di crescente complessità, in relazione allo sviluppo dei bambini
- regolarità: anche i momenti di attività sono resi riconoscibili al bambino perché proposti con costanza
- interattività sociale: in relazione alle competenze proprie di ciascuna età, tutte le attività mirano a facilitare gli scambi comunicativi e gli scambi tra pari
- alternanza gioco libero/guidato: il 90% del tempo dedicato alle attività è di gioco libero; il 10% del restante tempo è guidato dall’adulto
Le attività proposte dalle educatrici possono invece suddividersi in:
- attività motorie: rivolte allo sviluppo delle abilità psico-motorie e al coordinamento generale, utili per favorire l’autonomia motoria, il controllo dello spazio e l’equilibrio.
- attività di manipolazione e di trasformazione di materiali non strutturati, funzionali allo sviluppo della coordinazione e della motricità fine, ma anche della capacità di iniziativa e di attività euristiche, realizzate attraverso giochi di scoperta.
- attività espressive e linguistiche, volte alla valorizzazione delle emozioni e alla proposta di codici e linguaggi formali come strumento di mediazione e di incontro interpersonale
- attività di gioco simbolico
- cantare
- giochi di imitazione, coscienza di sé
Entro le 11.30
Cambio igienico
Ogni bambino viene cambiato dalla propria educatrice di riferimento.
Ogni bimbo viene accompagnato in bagno in piccoli gruppi per favorire tutta quella varietà di atteggiamenti e attenzioni di cui necessita in questo delicato e piacevole momento.
Riteniamo infatti che il tono di voce, il modo di appoggiare il bimbo sul fasciatolo, i gesti e gli sguardi che ci si scambia durante il “cambio” siano determinanti per stabilire un clima di fiducia, complicità e affetto tra i due.
La modalità in cui le diverse cure vengono date, trasmettono al bambino fiducia in sé, nel mondo circostante, negli altri, autostima, autonomia, indipendenza, oppure tutto il contrario. Trasmettono inoltre messaggi di accettazione e di rispetto della sua corporeità.
L’accudimento fisico può essere una delle migliori opportunità, durante un’intera giornata, in cui l’adulto e il bambino possono avere una comunicazione uno-a-uno e un momento di gioco spontaneo.
Il cambio è quindi un momento di intimità e di forte rapporto affettivo, di rispetto concreto e di accettazione del corpo del bambino, di vero dialogo e di stimolazione verbale e cognitiva, di avvio all’autonomia pratica.
Il bambino non deve mai essere trattato come un oggetto ed è fondamentale assicurargli la dolcezza dei gesti durante la cura, un rapporto esclusivo di sguardi, parole e attenzioni che non dovrebbero mai subire interruzioni.
11.30 / 12.00
Attesa del pranzo Nella mezz’ora che precede il pranzo, i gruppi si riuniscono e, dopo l’entusiasmo e la gioia espressa durante la ttività, ci si rilassa leggendo un libricino o cantando una delle nostre canzoncine.
Questo momento, così come l’accoglienza ed il ricongiungimento, è un momento in cui tutti i bambini e tutte le educatrici stanno insieme, favorendo così opportunità di conoscenza ed amicizie, sia tra pari che tra bambini e adulti.
12.00 / 13.00
Pranzo
Il nido d’infanzia Bon Bon non dispone di una cucina propria per la preparazione dei pasti, ma si appoggia ad una ditta esterna che fornisce quotidianamente pasti.
Il menù viene appositamente preparato per la fascia di età 12-36 mesi dalla ditta Cir Food e prevede una dieta varia ed equilibrata, che propone ogni giorno: un primo (minestra o pasta o riso), un secondo (carne o pesce o formaggio), un contorno di verdure cotte, pane e frutta fresca di stagione.
E’ possibile soddisfare le esigenze alimentari di ogni bimbo ordinando pasti particolari (pasto per celiaci, intolleranze a latte, pomodoro ecc.).
L’operatrice è addetta allo sporzionamento ed al riordino.
Bon Bon dispone del Manuale HACCP per garantire massima igiene e trasparenza a tutti gli utenti.
Gli aspetti nutritivo – assistenziali del pranzo non possono essere disgiunti dagli aspetti relazionali perché il cibo rappresenta il mediatore di relazione ed affettività più immediato nel rapporto fra adulto e bambino.
Dunque, il cibo non ha a che fare solo con la sopravvivenza, ma è anche un’ occasione per condividere il piacere di stare in compagnia.
Il momento del pranzo al nido d’infanzia ha un aspetto importante in quanto può favorire o ostacolare lo sviluppo affettivo, cognitivo e sociale, che richiede di essere organizzato con la massima cura.
Questo momento gode di particolare attenzione da parte nostra perché crediamo che lo stare a tavola sia una delle occasioni più idonee per poter trasmettere le prime importanti “regole”.
Noi riteniamo infatti che “chiedere per piacere”, non mettere i piedi sulla tavola, non alzarsi continuamente, non portare i giochi a pranzo, siano dei modi corretti per imparare a relazionarsi, rispettando il prossimo.
Abbiamo riscontrato che molto spesso alcuni bambini che a casa non hanno un buon rapporto con il cibo o addirittura non gradiscono alcuni alimenti, al nido non dimostrano lo stesso atteggiamento.
Una probabile spiegazione sta nel fatto che la relazione tra educatrice e bambino è meno pregnante ed intensa dal punto di vista emotivo.
Il bambino si sente più libero di assaggiare o rifiutare il cibo senza che questi suoi atti acquistino particolari significati di accoglienza o di rifiuto all’interno della relazione con l’educatrice.
Non è che il bambino si trovi meglio con l’educatrice che con il genitore, ma semplicemente la relazione con l’educatrice è meno ricca di significati al suo interno ed è quindi più portata ad aprirsi al mondo esterno, alla scoperta di alimenti nuovi da assaggiare, da manipolare e anche da rifiutare.
13.00 / 13.30
Ricongiungimento
Una volta terminato il pranzo, lavate le manine e cambiati i vestiti sporchi se necessario, i bambini che restano al nido fino al pomeriggio vanno a nanna con un’educatrice, mentre gli altri si spostano nell’accoglienza dove attendono i genitori insieme a due educatrici.
Le informazioni riguardo al cibo, eventuali sonnellini e “pannolino” sono esposte per iscritto su una scheda contraddistinta dal nome di ogni bambino che vengono consegnate ad ogni genitore, mentre per le comunicazioni più specifiche c’è sempre una delle due educatrici disponibile per scambiare due parole.
Le educatrici del nido d’infanzia Bon Bon si sono rese conto che per molti genitori il Nido viene vissuto ancora come un luogo assistenziale e non educativo. Per tale motivo, attraverso tutte le informazioni sia scritte che verbali, si vuole trasmettere l’idea e la complessità del RUOLO dell’educatore, e valorizzarla.
Anche il ricongiungimento, come tutti i momenti di passaggio, di transizione da uno stato all’altro, possono presentare dei problemi che però sono spesso sottovalutati.
Questo momento, benché vivamente desiderato dal bambino, costituisce una fatica, un riadattamento psicofisico ad un altro stile di vita. Inoltre non è facile, soprattutto se il bambino è molto piccolo, riannodare i fili di un rapporto interrotto per molte ore.
La strategia più classica è la fuga, il farsi rincorrere per vari minuti ridendo e incitando l’adulto che spesso non apprezza il gioco e tende ad irritarsi.
C’è poi il diffusissimo tirar tardi: o per finire un gioco, o per stare con un amico o per mostrare al genitore ciò che si è fatto.
Questa modalità è più accettata dai genitori, sempre che abbiano il tempo di fermarsi ad accontentare il bambino.
Il rifiuto diretto con aggressione ed evitamento è più legato ai primi tempi di frequenza ed è la modalità sicuramente più disturbante per il genitore.
Interessante e commuovente è invece il riavvicinamento graduale al genitore con il bambino che gli gira intorno ai piedi, in cerchi concentrici sempre più stretti finché la spirale si chiude contro le gambe dell’adulto che vengono finalmente abbracciate.
Un rifiuto più chiaramente interpretabile è quello, spesso violento, verso la persona (nonna, parente, baby-sitter) che si presenta al posto del genitore atteso.
Proprio per questi motivi il nostro ruolo è programmare, preparare e ritualizzare il momento del congedo, in maniera tale che ogni singolo bambino abbia il tempo di concludere sempre ciò che sta facendo.
Ciò gli permette di ri-adattarsi lentamente ad altre dinamiche relazionali ed al passaggio dal ruolo di membro della comunità a quello di figlio di famiglia.
Ci siamo rese conto che questo delicato momento viene facilitato se, un po’ in anticipo rispetto all’uscita, si inizia a guardare insieme al bambino l’album delle foto di famiglia, si riprende l’oggetto transizionale e si spiega che a breve si tornerà a casa.
13.30 / 15.30
Sonno
I bambini che rimangono al nido d’infanzia a dormire vengono accompagnati da un’educatrice in sala sonno, allestita con le brandine, i lenzuolini, le coperte ed eventuali oggetti transizionali. Da questo momento in poi della giornata il gruppo diventa eterogeneo.
L’educatrice non è per forza quella di riferimento, ma in ogni caso è bene conosciuta da tutti. Ogni bambino ha sempre il proprio posto fisso. I bambini che desiderano essere accarezzati e rassicurati vengono accontentati, mentre a tutti gli altri viene augurato buon riposo.
Il sonno è un momento di totale abbandono di ogni resistenza interna, in cui psiche e soma ritrovano la loro originaria fusione.Carico di tanti significati, di forte valenza emotiva, affettiva e cognitiva per il bambino: il riposo al nido d’infanzia è una fase molto delicata perché richiede al bambino di abbandonarsi, fuori dal suo ambiente naturale, senza la presenza dei genitori.
All’avvicinarsi del secondo anno, l’addormentamento ed il distacco dalla realtà cominciano ad assumere per il bambino significati più intensi a livello emozionale, affettivo, simbolico ed immaginativo. Ed è a questo punto che il bambino, anche quello che in precedenza non aveva mai opposto resistenza, al momento dell’addormentamento inizia ad assumere atteggiamenti di opposizione e rifiuto nei confronti dell’adulto che decide che quella è l’ora giusta per metterlo a letto: si va dal netto rifiuto, alle mille richieste ai piccoli espedienti.
I sentimenti di sicurezza e fiducia che il bambino ha progressivamente costruito insieme agli adulti giocano un ruolo determinante nell’attenuare le difficoltà di fronte all’addormentamento.
Ogni bambino ha strategie, oggetti, posizioni, richieste personali: nel limite del possibile vanno rispettate.
Alle 15.30 l’educatrice risveglia i bambini/e aprendo un po’ le tende e invitandoli con dolcezza ad alzarsi.
Il momento del risveglio è sempre molto divertente e non smettiamo mai di intenerirci nel vederli alzarsi tutti assonnati e dirigersi verso il bagno per essere cambiati o per fare pipì.
Se capita che qualcuno si risveglia prima dell’orario previsto, viene invitato a ricoricarsi, ma se non è cosa gradita può raggiungere l’educatrice che si trova in saletta di accoglienza.
16.00
Merenda pomeridiana
Il gruppo pomeridiano è ridotto, pertanto durante la merenda del pomeriggio tutti i bambini riescono a stare seduti ad un unico tavolo.
In questo momento valgono gli stessi principi della merenda della mattina e del pranzo, mentre ciò che viene offerto sono frutta fresca o pane.
Il clima che si crea è molto sereno ed intimo, a volte anche festoso perché i bambini sono molto riposati ed allo stesso tempo sanno bene che la giornata al nido sta per terminare e rivedranno presto la mamma.
Noi educatrici approfittiamo della tranquillità e del tempo a disposizione, che non è limitato, per tagliare assieme la frutta, osservarne le varie caratteristiche e mangiare assieme a loro.
16.30 / 17.00
Ricongiungimento
In questa parte della giornata solitamente le educatrici propongono attività di gioco libero o un po’ di motricità con semplici percorsi.
Partecipazione delle famiglie
Il nido d’infanzia Bon Bon prevede che le famiglie partecipino attivamente alla vita del nido attraverso diverse modalità:
1. Colloqui con l’educatrice di riferimento
- prima dell’inserimento
- a metà anno scolastico
- a fine anno scolastico
- a richiesta sia della famiglia che dell’educatrice per situazioni particolari
2. Riunioni
- a inizio anno per presentare i progetti che verranno svolti
- a fine anno come verifica del progetto educativo.
3. Serate
- laboratori
- serate a tema
- feste
E’ possibile visitare la struttura su appuntamento.
Apertura al territorio
Feste di compleanno
Il sabato e la domenica sarà possibile affittare la struttura per organizzare feste di compleanno per i bambini da 0 a 6 anni anche non frequentanti.
Servizio di baby-sitter
In caso di necessità, è possibile usufruire di un servizio di baby-sitter.
Lo staff educativo
Lo staff educativo è composto da personale educativo qualificato e costantemente aggiornato, tramite corsi organizzati in struttura e non, riconosciuti e certificati con attestati di frequenza.
Il gruppo educativo si avvale del supporto di una pedagogista che, all’occorrenza o su richiesta, è disponibile anche per incontri coi genitori
Educatrici
Coordinatrici- Educatrici
- Francesca Fornabaio
- Costanza Percanesi
Pedagogista
- Dott.ssa Cecilia Peccerini
Gli Ambienti
Il nostro nido è situato all’interno di un vialetto silenzioso. Lo spazio esterno è diviso in due parti:
- un giardino con un piccolo orto costruito e curato insieme ai bambini;
- uno spazio pavimentato, dedicato ai tricicli e al gioco libero.
All’interno sono presenti:
- un ingresso con attaccapanni personali dei bambini e una panca: in questo luogo vengono fatte le accoglienze e le dimissioni;
- un salone con diversi angoli di attività in cui i bambini possono scegliere come muoversi e quale attività svolgere;
- uno spazio atelier, in cui poter fare diverse esperienze grafico-pittoriche, manipolative ed esplorative; che viene utilizzata anche per il pranzo e le merende.
- una “stanza blu”, luogo utilizzato per il momento della nanna;
- un bagno per gli adulti e disabili;
- un bagno per i bambini;
- una stanza adibita a porzionamento pasti;
- un ufficio.
Questionario di gradimento
Alla fine dell’anno scolastico verrà consegnato ai genitori un questionario anonimo di gradimento che aiuterà lo staff educativo a comprendere le esigenze delle famiglie e a valutare eventuali proposte di miglioramento.
Raccordi con la scuola dell’infanzia Alla fine del percorso all’asilo nido d’infanzia Bon Bon, verrà offerta ai genitori la possibilità di avere maggiori informazioni sulle scuole dell’infanzia presenti sul territorio.
Inoltre, per ogni bambino, lo staff educativo si rende disponibile ad incontrare le insegnanti della scuola dell’infanzia scelta per rendere più semplice questo importante passaggio.
Rette
Nido D’infanzia Bon Bon prevede: iscrizione annuale, tariffa 7.30/ 13.30 oppure 7.30/17.00.
Tutte le tariffe sono comprensive di pranzi, merende e pannolini.